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Gianna Nannini (Siena, 14 giugno 1954) è una cantautrice e musicista italiana. Nel 1981 esce l'album G.N., prodotto da Roberto Cacciapaglia, e il singolo estratto Vieni Ragazzo la vede partecipare per la prima volta al Festivalbar 1981. Realizzò il video di Fotoromanza (per la regia di Michelangelo Antonioni), per poi partire con un tour europeo di grande successo. Ottenne numerosi successi.[1]

Biografia

Gioventù

Nasce a Siena il 14 giugno 1954, ed è una contradaiola dell'Oca. È sorella maggiore dell'ex pilota di Formula 1 Alessandro Nannini. Il padre Danilo Nannini è stato un noto industriale dolciario, per diversi anni presidente del Siena Calcio e a più riprese Priore della Contrada della Civetta; la madre è Giovanna Cellesi e il fratello più grande dei tre è Guido, prima impegnato nell'alta moda, successivamente nell'industria di famiglia.[1]

Frequentò il liceo scientifico e studiò pianoforte a Lucca. In seguito si trasferì a Milano per dedicarsi alla carriera di musicista, studiando fra l'altro composizione con Bruno Bettinelli, compositore e didatta che formò grandi musicisti come Riccardo Muti.[1] A Milano si esibì in vari locali storici, come l'Osteria dell'Operetta, le Scimmie, il Rosso e conosce il musicista blues Igor Campaner, che l'affiancherà nelle sue performance e tornò di nuovo con lei nel 1988 per la stesura di molti brani dell'album Malafemmina. Inoltre prende lezioni da un terapista vocale a Londra.[1]

Esordi

Inizia a presentarsi a varie case discografiche in Italia tra Roma e Milano, e dopo aver rifiutato un contratto all'Ariston, che voleva trasformarla in un tipo di cantante più tradizionale, cattura l'attenzione di Claudio Fabi e Mara Maionchi della Numero Uno. I due l'affiancano a Gino Mescoli, che la scrittura come voce femminile del gruppo Flora Fauna Cemento (guidato da Mario Lavezzi), con i quali scrive e incide il lato B (Stereotipati noi) del 45 giri Congresso di filosofia, e con cui partecipa a Un disco per l'estate 1974.

Dopo aver militato nei Flora Fauna Cemento, torna da Fabi, che nel 1976 le produce il primo album Gianna Nannini, uscito su etichetta Ricordi, di cui la Nannini è autrice di testi e musiche. Nelle tematiche trattate si avverte una forte componente femminista (per esempio nel brano Morta per autoprocurato aborto), motivo per cui viene infatti invitata a molti festival organizzati dal movimento. Fabi resta con la Nannini anche per il successivo Una radura..., nel quale si segnala la collaborazione con la PFM in tre brani (Basta, Frenesia e Riprendo la mia faccia).


Note

questa pagina è stata revisionata l'ultima volta il giorno 29-10-2021
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