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Eminem, nome d'arte di Marshall Bruce Mathers III, detto anche Slim Shady (St. Joseph, 17 ottobre 1972), è un rapper, attore e produttore discografico statunitense. A maggio 2011 aveva venduto più di 86 milioni di dischi nel mondo, più di 42 milioni di brani scaricati digitalmente e 41,5 milioni di album negli Stati Uniti.[1]

È considerato uno dei migliori artisti rap e hip hop di sempre, oltre che in tutta la musica rap degli anni 2000, e nel 2009 ha avuto la nomina di "Artist of the decade" dalla rivista Billboard, classifica stilata in base al successo avuto nella Billboard Hot 100 e nella Billboard 200 dal 1999 al 2009.[1] Il premio Nobel Séamus Heaney ha lodato Eminem per l'"energia retorica" e per l'interesse suscitato dai testi delle sue canzoni, mentre Elton John lo ha paragonato, per i successi conseguiti, ad altri musicisti celebri quali Mick Jagger e Jimi Hendrix.[1]

Nel 2004 la rivista Rolling Stone ha piazzato Eminem al numero 82 nella sua lista dei 100 migliori artisti di tutti i tempi e secondo il sito About.com è al 13º posto tra i migliori MC's di sempre. Cresciuto a Detroit, è stato scoperto nel 1997 dal noto gangsta rapper e produttore Dr. Dre.[1] A lanciarlo è stato il singolo My Name Is, pubblicato due anni dopo. A sua volta si è anche affermato come produttore di album hip hop producendo con la sua etichetta discografica Shady Records, fondata con il suo manager Paul Rosenberg.[1]

Ha prodotto i lavori di colleghi come Obie Trice, Stat Quo, Bobby Creekwater, 50 Cent e Yelawolf. Il rapper ha iniziato anche una carriera come attore nel 2002 recitando in 8 mile, diretto da Curtis Hanson. Il film ebbe un grandissimo successo e permise ad Eminem di debuttare ufficialmente a Hollywood.[1]

Inoltre con 8 mile il rapper vinse un Premio Oscar per la miglior canzone originale Lose Yourself, prima canzone rap della storia a vincere questo riconoscimento. Ha fatto, inoltre, dei camei nei film The Wash del 2001, con protagonisti i rapper Dr. Dre e Snoop Dogg e Funny People del 2009 con Adam Sandler.[1]

Biografia

Primi anni

Marshall Mathers è di origini britanniche, tedesche, svizzere, polacche e lussemburghesi. I suoi genitori, Marshall Bruce Mathers II e Debbie Mae Nelson, erano due musicisti rock piuttosto poveri e per questo costretti a trasferirsi da una parte all'altra degli Stati Uniti, in condomini e roulotte. Quando Marshall aveva appena 6 mesi, il padre abbandonò lui e la madre. A 12 anni, insieme alla madre, si stabilì definitivamente a Detroit.[1]

Qui Marshall attraversò un'adolescenza difficile: litigava spesso con la madre, sia per i problemi di droga di quest'ultima che per le numerose storie che essa intraprendeva con uomini non del tutto puliti ed amorevoli (che trattavano male anche lo stesso Marshall).[1] Aveva anche diversi problemi con la scuola, infatti era stato bocciato tre volte, siccome alle lezioni era quasi sempre assente. Marshall era anche molto timido: infatti, era etichettato come "lo sfigato della classe", e per questo, era sovente oggetto di derisione e maltrattamento da parte degli altri compagni e da uno in particolare, un certo DeAngelo Bailey, che lo mandò in coma per 5 giorni.[1]

Debutto

Quest'ultimo nel 2001 lo accusò di aver invaso la sua privacy e di averlo messo in cattiva luce. Tuttavia però, nell'ottobre del 2003 le accuse furono dimesse in tribunale. Appassionato di musica rap, iniziò a dedicarvisi a soli 13 anni.[1] Alla Lincoln High School, a Warren, conobbe il rapper che divenne il suo migliore amico Proof Garch Youssef e la futura moglie Kimberly Anne Scott. A 17 anni abbandonò il liceo e iniziò una relazione di lunga durata con Kim.[1] Il giovane rapper iniziò la sua carriera musicale ancora prima che Kim rimanesse incinta, anche se per sostenere la famiglia fu costretto a fare altri lavori; in particolare, lavorò a lungo come cuoco e lavapiatti per il locale "Gilbert's Lodge", a St. Clair Shores, Michigan.[1]

Nel 1991 è distrutto dal dolore per il suicidio dello zio Ronnie con cui aveva un legame particolare e che citò in Stan, Cleanin' Out My Closet e My Dad's Gone Crazy.[1] Oggi sul braccio sinistro si tatuò Ronnie R.I.P. in memoria del parente scomparso. Nel 2006 subirà la dura perdita del suo migliore amico Proof morto in una sparatoria nella 8 mile road; curiosamente solo un anno prima aveva girato insieme a lui il video per la canzone Like Toy Soldiers in cui subiva la medesima sorte.[1] In quel periodo sua madre assumeva farmaci come Vicodin e Valium; suo figlio l'ha rimproverata a più riprese di farmacodipendenza, ma la madre ha più volte cercato di smentire, arrivando anche a denunciare il figlio per diffamazione.[1]

Galleria


Note

questa pagina è stata revisionata l'ultima volta il giorno 30-08-2021
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